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Commemorazione dell'eroe castellammarese Giuseppe Grillo

6 Ottobre 2023
Aula del Cinquecentenario

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"PRIMO SEMPRE NEL CAMPO DEGLI STUDI
VI RACCOLSE I PIU’ AMBITI ALLORI
PREDILETTO DA COMPAGNI E DA SUPERIORI
CUI NON SEMBRA ANCORA POSSIBILE
CHE LA MORTE ABBIA SPENTO
TANTA LUCE D’INTELLETTO
TANTA FIAMMA DI BONTA’"
Epigrafe a destra del catafalco

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“Nato a Castellammare del Golfo il 21 dicembre 1894, Giuseppe si mostrò fin da ragazzo innamorato dello studio e cominciò da allora a riportare i migliori elogi e i premi più ambiti. A dieci anni otteneva, vincendo un concorso pubblico, un posto gratuito nel Convitto Nazionale di Palermo, dove compì gli studi secondari, sempre primo in tutte le classi, fino al conseguimento della licenza liceale di onore.
Entrato all’Università vi terminava appena il secondo corso in giurisprudenza, quando la Patria lo chiamò alle armi.” 1


“Nel campo degli studi si era sempre distinto per l’ingegno fulgidissimo, aperto a tutte le conoscenze, capace delle più grandi idee e delle analisi più profonde e vi aveva riportato tale successi da assumere tutta la solennità di veri trionfi (…)” 2

1 L’Ora, 08-9 agosto 1916, n. 220.
2 La Tribuna n. 211 del 31/07/1916

​

Dal Convitto Nazionale di Palermo al Pasubio

Durante la scuola elementare Giuseppe fu scolaro esemplare e sempre primo della
classe. Immediatamente dopo partecipò e vinse un concorso per un posto gratuito
presso il Convitto Nazionale di Palermo 3 . Vi rimase ininterrottamente per otto anni, passando per meriti da trionfo in trionfo. Sia nelle classi del ginnasio che in quelle del liceo ogni anno fu il primo per rendimento e valutazione, ottenendo la dispensa dalle tasse e la lode da parte dei superiori.
Dopo la licenza liceale Peppino, come familiarmente chiamato, avrebbe dovuto lasciare il Convitto, ma per la stima e per l’ammirazione che s’era guadagnato, nonostante il regolamento non lo prevedesse, restò come istitutore. Frequentava il secondo anno di giurisprudenza nella Regia Università di Palermo quando sentì di dover combattere per la sua Patria. Era il 1° giugno 1915.
Raggiunse la scuola allievi di Modena e da lì col grado di sottotenente viene mandato nel Trentino. Dal Trentino passò a Podgora 4 , vicino Gorizia, ove per ulteriori meriti fu nominato Aiutante Maggiore Effettivo del suo battaglione.
Passò un breve periodo in Albania per ritornare nel Trentino nel maggio 1916 e combattere per l’odiato nemico austriaco e per il suo supremo sacrificio, sul Pasubio 5 , il 3 luglio 1916. Fu seppellito dagli stessi commilitoni in Vallarsa, in un cimitero adiacente una chiesetta, accanto ai suoi compagni.

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Il tributo dei castellammaresi chiamati alla prima guerra mondiale (1915-1918) fu
esorbitante rispetto all’allora popolazione; 107 vite sacrificate sull’altare della Patria.
Se ne aggiunsero altre 112 durante la seconda guerra mondiale.

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Si riportano alcune testimonianze tratte dal volumetto pubblicato (1917) a Palermo ad un anno dalla morte a cura dei familiari (fratelli Nino e Mariano Grillo) e stampato dalla Tipografia Luigi Celesia.

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Ultima lettera inviata ai fratelli Nino e Mariano

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Carissimi fratelli
Vado a combattere. E’ l’una dopo mezzanotte. Il tempo è brutto. (…) Sono
serenissimo, o almeno credo di esserlo. Voi, cari fratelli, scrivetemi spesso, ma non
aspettatevi molto da me. (…) Non vi preoccupate troppo per me perché anche
potrebbe trattarsi d’un falso allarme come altre volte è avvenuto. E poi comunque sia coraggio! E confortate caso mai la buona Mamà. Bacioni.

​

Contesto storico

Nel giugno del 1914 l’assassinio a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando (1863-1914), erede al trono degli Asburgo, e della moglie, l’arciduchessa Sofia (1868-1914), costituì la scintilla per l’apertura di un conflitto fra l’Impero austro-ungarico e la Serbia destinato ad allargarsi presto oltre i confini dell’Europa centrale e a sfociare nella Prima guerra mondiale. Nel 1915, con l’entrata in guerra del Regno d’Italia a fianco di Francia e Gran Bretagna contro i grandi imperi centrali, la vita degli studenti universitari palermitani fu travolta dall’abbandono dei percorsi universitari per rispondere alla chiamata alle armi.

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In occasione del primo anniversario della morte, celebrato in Castellammare del Golfo il 03 luglio 1917, il fratello Mariano scrive:


Già un anno è passato, o fratello, dal giorno che un breve dispaccio ufficiale ci portava la notizia della Tua fine gloriosa nella Vallarsa conquistata al nemico: già da un anno io so e dico e ripeto che Tu sei morto e pur non vi credo ancora.
(…) Così ho vissuto da un anno, così vivo in attesa che Tu ritorni: e la gente vedendomi accudire tranquillo al mio lavoro di ogni giorno pensa che io mi sia
facilmente rassegnato. Ma chi mi conosce e ti conobbe, sa di quale affetto io Ti amai, di quale affetto tutti noi fratelli ci siamo amati e ci amiamo, intende bene che un simile vincolo d’amore non può essere spezzato senza che il cuore non si spezzi.
(…) Tu avevi in cuore tutti i doni della bontà e della gentilezza, e nella mente tutti
quelli dell’ingegno: a ragione il padre e la madre nostra di Te più che degli altri figlioli andavano alteri.
(…) Godine e vanne pure orgoglioso, fratello mio, chè ben pochi furono e sono di tale amore e con tanta fede amati, chè nessuno più di Te ne è mai stato meritevole e degno. (Roma, Aprile 1917)

​

Nel 1920, nelle aiuole situate ad est della villa comunale di Castellammare del Golfo, è stato collocato su una colonna marmorea, un mezzobusto in bronzo in ricordo del caduto Giuseppe Grillo. (foto di fianco)

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Il seguente passo è tratto dall’orazione funebre del Prof. Diego Buccellato Galatioto, letta nella chiesa degli ex PP. Crociferi in data 27/07/1916, in occasione dei solenni funerali ai quali ha partecipato una gran parte della cittadinanza, oltre tutte le autorità civili e militari:


“Sono le mie quelle pietose menzogne che sogliono infiorare l’urna del defunto? No, e prova ne sia il consenso e la benevolenza di tutta quanta Castellammare; il dolore e il mesto compianto che suscitò la ferale notizia, lo schianto che vedo scolpito nel vostro aspetto: - prova ne sia che bastava conoscerlo, avvicinarlo una volta per amarlo, per apprezzare il suo carattere franco e leale e il suo fare spesso anche faceto; prova ne sia che, quantunque la notizia non sia ancora stata annunziata dai giornali, né se ne sia data ancora partecipazione alcuna, da Torino, Milano, Modena, Firenze, Roma, Tivoli, Napoli, Salerno, Messina e Palermo, innumerevoli telegrammi, le lettere di vera e commovente condoglianza sono stati inviati da superiori, da professori, da compagni, da commilitoni, che io tralascio di leggere per non stancare la vostra pazienza, ma che costituiscono un vero plebiscito di dolore per la sua fine immatura per quanto gloriosa (…)”.


L’orazione del Prof. Diego Buccellato Galatioto, inoltre, così recitava:


“Peppino Grillo frequentava il terzo anno di giurisprudenza all’Università di Palermo, quando fu chiamato alle armi il primo giugno 1915. Uscito sottotenente dalla Scuola di Modena, fu subito mandato nel Trentino, dimostrando colà ottime qualità di soldato.
Dal trentino passò a Pogdora (Croazia), dove si trovò sempre sulla linea del fuoco e
tanto si distinse da meritarsi la nomina di Aiutante Maggiore del suo battaglione.
Da là passò poi in Albania e poi ritornò nel Trentino. Dopo una marcia di diversi
chilometri, giunse con i suoi soldati a destinazione. (…) Era là intento a scrivere, forse un ordine, quando un proiettile da 305 scoppiò proprio su quel tratto dove essi erano.
La notte fu provveduto alla loro ricerca e Peppino Grillo fu trovato intatto con una sola ferita alla fronte!”

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Il conferimento della Laurea Honoris Causa

Agli studenti che persero la vita sul fronte la Regia Università degli Studi di Palermo
volle conferire la laurea ad honorem. L’Archivio Storico di Ateneo conserva un intero
faldone contenente la documentazione degli Studenti caduti in guerra.

I genitori dei caduti scrivevano al Rettore per comunicare la tragica scomparsa dei
propri figli, dei quali inviavano fotografie in divisa.

 

E’ verosimile che nel caso del nostro Giuseppe Grillo, sia stato il padre Mariano ad inviare la richiesta alla quale allegò una pubblicazione data alle stampe a Palermo nel 1917, per i tipi della Luigi Celesia Tipografia, dal titolo “Alla Sacra Memoria di Giuseppe Grillo laureando in Giurisprudenza Sottotenente Aiutante Maggiore”. In essa sono riprodotti il testo dell’orazione funebre tenuta in occasione dei solenni funerali celebrati a Castellammare del Golfo il 27 luglio 1916 nella ex-Chiesa dei Padri Crociferi e quelli dei telegrammi indirizzati alla famiglia.


Riproduciamo di fianco, la lettera con cui il Rettore dell’Ateneo palermitano, lo storico Gaetano Mario Columba (1861-1947), dava notizia al Prefetto della Provincia di Palermo e al Sindaco della Città di Palermo che il Ministro della Pubblica Istruzione, Agostino Berenini (1858-1939), sarebbe arrivato la sera del 19 marzo 1918, “per assistere, il giorno seguente, al conferimento della laurea ad honorem al nome degli studenti caduti nella nostra Guerra per ripartire per Catania la mattina del 22”. Non si ha motivo di dubitare, pertanto, che la cerimonia di consegna sia avvenuta in data 20/03/1918 alla presenza delle autorità citate.

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Ricerca storica curata da Nicolò Tamburello per
Associazione Kernos – Promozione del Territorio

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La pergamena della Laurea Honoris Causa conferita a Giuseppe Grillo

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