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Restauro e svelamento del dipinto della Madonna della Provvidenza

1° Ottobre 2023 – Museo degli Ori della Madonna del Soccorso –
Chiesa Madre

Nei locali del Museo degli ori della Madonna del Soccorso, limitrofi alla Chiesa Madre, il 1° ottobre 2023, l’Associazione Kernos ha svelato il dipinto restaurato della Madonna della Provvidenza, culto del XVII secolo, definita “della provvidenza” perché artefice di numerosi miracoli e tantissime grazie elargite.


La Kernos è entrata in possesso dell’opera per atto di donazione in data 29 Agosto 2021, da parte del concittadino, residente in America, Sig. Antonino Asaro, che, a sua volta, lo ha ricevuto con testamento olografo della di lui madre che genericamente lo descrive “quadro raffigurante una Madonna con Bambino”.
Il certificato di lecita provenienza è stato rilasciato in data 1° Giugno 2022 da parte del Ministero della Cultura – Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma. Abbiamo fatto le normali ricerche del caso e soprattutto abbiamo pensato al restauro del dipinto che è stato possibile grazie alla sensibilità della Dott.ssa Doriana Ferrara, titolare della “Farmacia Del Golfo”, alla quale va il nostro sentito ringraziamento.

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Molto probabilmente si tratta di un unicum per la nostra cittadina. Il culto,
infatti, attecchisce soprattutto a Palermo nella chiesa dei Padri Teatini ai
Quattro Canti, per la precisione in una chiesa ipogea, proprio sotto la chiesa dei Teatini. Li si trova un piccolo quadro rappresentante la Madonna e il Bambino incoronati, che secondo la tradizione avrebbe portato molte grazie, tanto che la Madonna della Provvidenza fu elevata a patrona della città.

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Inizia tutto nel XVII secolo, quando i patri teatini furono accolti a Palermo tra mille onori, per contrastare la realtà ormai consolidata e ritenuta scomoda dei Gesuiti. L’ordine dei teatini venne fondato nel 1524 da San Gaetano da Thiene di cui c’è un’immagine nella nostra Chiesa Madre e da Pietro Carafa, Vescovo di Chieti -da qui il nome Teatini- che diventò in seguito Papa Paolo IV.
Sin dall’inizio i padri teatini iniziarono una grande opera di proselitismo, fondando la Confraternita dei “Servi di Maria della Sciabica”. La “sciabica” era una rete da pesca adatta a catturare pesci di tutte le dimensioni. Ben presto, diventando la confraternita sempre più numerosa, si cambiò il suo nome in “Confraternita della Madonna della Provvidenza”.


Mancava a questo punto solo l’immagine. Si racconta che dopo vari tentativi, Don Vincenzo Scarpati, un frate teatino, incontrò per strada un vecchio signore che gli consegnò un pacchetto ben chiuso da un nastro. Don Vincenzo aprì il pacco e vi trovò un quadro splendido (…) girò lo sguardo e il vecchio era scomparso. Molto tempo dopo Don Vincenzo raccontò che il vecchio signore era San Giuseppe che gli si era rivelato in sogno. Questa storia accrebbe la devozione e l’immagine fu esposta alla venerazione del pubblico.
Il numero dei devoti crebbe in maniera esponenziale e fu introdotto il rituale delle NOCCIOLE BENEDETTE che venivano distribuite ai devoti che si trovavano in grave pericolo. Il racconto parla di una donna con dolori lancinanti durante il parto, con complicazioni serie e in pericolo di vita, che dopo aver mangiato una di queste nocciole benedette aveva partorito miracolosamente un neonato sano che stringeva nel piccolo pugno una nocciola intera.


Nel 1668 sotto l’altare della chiesa ipogea venne rinvenuta una fonte di acqua che curavi gli storpi, gli invasati e i mariti cattivi. Nel 1685 diventava Patrona di Palermo e nel 1734 il Vaticano concedeva le Corone d’oro.

Oggi la fonte risulta poco fruibile e perlopiù i giovani non ne conoscono
neppure l’esistenza.


Ma ritorniamo al nostro dipinto. Ecco come si presentava il dipinto prima del restauro (foto di fianco).

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E’ un’opera in legno, di autore ignoto, che tuttavia anche così sprigiona una energia significativa e molto rasserenante. L’abbiamo affidata al restauratore Dott. Roberto Raineri, socio della Kernos, che ha già lavorato con noi, insieme al restauratore Dott. Giuseppe D’Anna, per il restauro del trittico ligneo raffigurante la Madonna del Rosario con i Santi Caterina e Domenico, visibili presso l’omonima chiesetta, genericamente denominata “di l’agnuni”.


La relazione tecnica relativa al restauro si allega in calce alla presente. In essa emergono delle curiosità, ma anche particolari elementi di rilevanza artistica non di poco conto.
 

Questa associazione ringrazia l’Amministrazione Comunale che ha patrocinato l’evento e in particolare il Sindaco Dott. Giuseppe Fausto, che ha presenziato allo svelamento, per le lusinghiere parole di apprezzamento nei confronti della Kernos e soprattutto per i risultati prodotti dal restauratore Roberto Raineri.
Altrettanto sentito e coinvolgente l’intervento del parroco della Chiesa Madre, Don Salvo Morghese, che si è anche soffermato sul senso iconografico della misericordia e sui buoni auspici che da ciò possono derivare per tutti noi.
Lo svelamento è stato effettuato dalla presidente dell’associazione Kernos e dalla Dott.ssa Doriana Ferrara, in una sala gremita di persone che hanno
unanimemente plaudito all’iniziativa.

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