Qualche tempo fa, insieme ad alcuni amici dell’associazione Kernos – Promozione del Territorio, è stata effettuata una ricognizione archeologica di superficie alla “ri-scoperta” della necropoli di contrada Piano Vignazze - Grotticelli a Castellammare del Golfo. Una necropoli conosciuta da sempre ma mai indagata e valorizzata come meriterebbe.
La località Piano Vignazze-Grotticelli è una vasta piana che si estende, verso ovest, fino a Scopello e che si affaccia, verso est, sulla valle sottostante dove scorre il torrente di Guidaloca.
Le notizie sull’esistenza di questa necropoli giungono dalle informazioni tramandate dagli abitanti della zona e dalla storiografia locale che, in assenza di scavi archeologici sistematici, ha tentato un inquadramento temporale del sito riferendosi alla storia dei fenomeni insediativi che hanno interessato l’intero territorio di Castellammare del Golfo a partire dalla preistoria.
La visita del sito ci ha subito indotto, da appassionati cultori della nostra storia, a constatare quanto possa essere utile approfondirne gli studi sistematici al fine di valorizzare e promuovere quella che si presenta come un’altra importante emergenza archeologica del nostro territorio.
Ben visibili, sebbene tra la foltissima vegetazione spontanea e rifiuti di ogni genere, almeno 12 tombe, tutte scavate nel banco roccioso che sovrasta il costone a strapiombo del torrente di Guidaloca.
Si tratta di una necropoli sub-divo (all’aperto), con tombe a fossa scavate nella roccia, monosome, ad inumazione.
Molte sono colme di terriccio su cui nascono le piante spontanee, altre sono colme d’acqua piovana e tutte circondate da tipici arbusti di macchia mediterranea.
Originariamente dovevano essere ricoperte da grosse lastre litiche, come le due rinvenute divelte.
La tipologia si presenta varia in quanto vi sono tombe antropomorfe, altre rettangolari e rettangolari-ellittiche (per via dei lati brevi arrotondati), con o senza risega per la lastra di copertura. Destinate ad adulti e anche a bambini (come si evince dalle diverse dimensioni riscontrate).
Da studi sul territorio condotti di recente dal prof. Vito Internicola, socio della Kernos, si ipotizza che le tombe di Piano Vignazze-Grotticelle facessero parte della necropoli di un centro abitato posto nell’area tra l’antica Cetaria (Scopello) e la Baia di Guidaloca: un’area molto frequentata in epoca classica.
Al momento la datazione della necropoli appare alquanto incerta poiché non sono stati ancora rinvenuti dati materiali certi, quali gli elementi del corredo funerario. E le tipologie sepolcrali riscontrate non fanno certo da discriminante.
Appare chiaro che tanti sono gli interrogativi sulla necropoli di Piano Vignazze - Grotticelli e la speranza di trovare a distanza di secoli le risposte giuste può venire solo da un’indagine archeologica sistematica.
Il sito, di certo, necessita di un immediato intervento di ripulitura, anche per ridefinirne i reali confini e la densità delle sepolture.
È importante che questa testimonianza archeologica, presente sul nostro territorio, non venga lasciata nell’oblio ma studiata, valorizzata e consegnata alle generazioni future affinché prendano coscienza delle proprie radici storiche. Le necropoli, nella fattispecie, possono considerarsi vere e proprie miniere da cui estrarre notizie e documenti sulla civiltà, la religione e la vita privata dei nostri antenati.
Dott.ssa Antonella Curatolo – Archeologa -
Articolo del 28\12\2020;
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