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"Le Bande Nere", storia del naufragio.

Aggiornamento: 23 gen 2021

Una ferita sempre aperta nella memoria di Castellammare del Golfo.

Il pomeriggio del 16 novembre 1954 il moto-pesca “Santissimo Salvatore” di 35,61 tonnellate, molto più comunemente conosciuto a Castellammare come “Le Bande Nere”, salpato alle ore 12,45 dal porto di Castellammare, prima naviga verso Scopello, per poi prendere il largo. 


Alle 15 si scatena una tempesta di inaudita violenza proveniente da nord-est, in pochi minuti il Santissimo Salvatore affonda e di lui non saprà più nulla. Dalla tonnara di Scopello qualcuno seguiva con il cannocchiale la navigazione del peschereccio in evidente difficoltà, e lo vide per l’ultima volta impennarsi quasi in verticale sulla prua a causa di un’onda gigantesca per poi inabissarsi e scomparire.


L’indomani sulla spiaggia Playa, viene rinvenuto un battello del Santissimo Salvatore, alcuni rottami di legno, la parte anteriore della cabina, della timoniera ed altri oggetti. Non sarà mai recuperato nessun dei corpi degli otto componenti l'equipaggio, sette castellammaresi e un trapanese.  


Il 21 Novembre, alle ore 18 circa, presso la foce del fiume San Bartolomeo, viene ritrovata una bottiglia legata a sugheri e pezzi di legno contenente il seguente messaggio:


Dio deve aiutare il povero ragazzo che è qui con assieme a noi, la cabina si è sfasciata, le macchine hanno avaria e siamo senza rotta. Dio mi perdoni per la triste sorte a noi capitata. Così sia.

Noi tutti le Bande Nere”. 


Il povero ragazzo era Pietro Benzio di 12 anni, di Giuseppe e Brigida Renda.


Morirono nel naufragio, i seguenti otto marinai:


Giuseppe Di Capua di Sebastiano e Nunzia Venza di anni 34, comandante del peschereccio;

Giuseppe Rossello di anni 37;

Salvatore Belnome di Carlo e Antonina Corso, di anni 36;

Leonardo Buccellato di Stefano e Girolama Di Gregorio, di anni 35;

Pietro Scarcella fu Nicolò e di Lucia Gargagliano, di anni 39;

Antonino Ritondo, di Trapani, di anni 39;

Antonino Benzio di Giuseppe e Brigida Renda, di anni 22;

Pietro Benzio di Giuseppe e Brigida Renda, di 12 anni, fratello di Antonino.


Il monumento dedicato ai dispersi in mare, realizzato nella piazza Petrolo di Castellammare, rappresenta il moto-pesca Santissimo Salvatore, con la prua in verticale che sta per inabissarsi travolto dalla tempesta.


In perenne ricordo del “Le Bande Nere”, pubblichiamo anche la poesia in dialetto, scritta da Vincenzo Ancona, "Mari picchì?":






Fonte: Silvio Garofalo “Ai piedi del Castello - Miscellanea


Articolo a cura di Francesco Bianco


Articolo del 15\11\2019;

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1.345 visualizzazioni2 commenti

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2 Comments


barfrancescaone
Nov 19, 2019

Io mi ricordo mia madre era am.ica della moglie di una vittima .ALLa domanda perché erano usciti con quel tempo rispose che dovevano uscire.Quindi la tempesta si aspettavano e partirono verso scopello dove forse speravano riparo .poi si inabissarono.molti anni dopo furono iniziate le ricerche e fu imbrigliato un peschereccio che non fu mai portato su.Da allora tutto tace . I miei sono solo ricordi ma mi chiedo perché fare uscire una imbarcazione con un mare cosi6 tempestoso

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n.tamburello59
Nov 16, 2019

Mantenere viva la memoria sulla nostra storia è accettare le nostre origini.

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