Questa serata è stata voluta e organizzata dall’Associazione Kernos – Promozione del territorio, con il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo, per lo svelamento del plastico del castello di INICI.
Vi assicuro che questo è un momento di forte emozione per tutti noi perché si concretizza ciò che da sempre facciamo con passione e cioè promuovere con i fatti la nostra storia.
Come ben sapete ogni anno dalla nostra fondazione del 2018 portiamo avanti un progetto che diventa l’obiettivo primario delle nostre attività. Nel 2019 abbiamo consegnato al popolo castellammarese il trittico ligneo restaurato della Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina; poi la pandemia da covid ci ha messi in pausa e nel 2021 abbiamo presentato il plastico del castello di Baida, plastico che ci ha permesso di osservare come appariva il sito nel 1801 grazie ad una mappa ritrovata dal Prof. Internicola, quando fu rimodulato il castello per l’arrivo del Re Ferdinando III di Borbone e la sua corte.
Nel 2022 avremmo dovuto presentare il plastico del castello di Inici … ma abbiamo fatto i conti senza l’oste e l’oste in questo caso era proprio lui, il castello. L’opera si è mostrata sin da subito come un colosso maestoso da realizzare: bisognava raccogliere informazioni, c’erano mappe da ricercare e innumerevoli fonti da consultare per la sua costruzione che doveva apparire quanto mai verosimile.
Beh… a fine estate 2022 non era ancora ultimato e così siamo stati costretti a rinviare all’estate successiva. E’ doveroso ricordare che entrambi e castelli sono stati finanziati dalla Kernos, grazie ad un contributo pervenuto da alcuni castellammaresi in America.
Ed eccoci qui, abbiamo avuto più tempo per organizzare questa festa, perché di questo si tratta, di una festa, per continuare a ricordare e apprezzare un sito che oggi è ridotto all’ultimo spasimo, ma che nel corso dei secoli, fin dalle origini, aveva raggiunto gloria e notorietà. Vi ricordo solo un aneddoto: l’arrivo dell’Imperatore Carlo V, nel 1535, che venne qui ospitato insieme alle sue truppe, mentre ritornavano vittoriosi da una spedizione in Africa, nel momento in cui era barone Simone I Sanclemente.
Vederlo come è ridotto ora è davvero una ferita lacerante, si sono persi i fasti della sua architettura, è caduta la torre, anche la chiesa, non si riesce ad immaginare nemmeno l’aria che si poteva respirare in quel luogo, in quelle stanze. Restano solo macerie ed è questo il motivo per cui abbiamo fortemente voluto che si facesse il plastico del castello, che possa almeno rimanere il ricordo del fascino di un sito storico che abbiamo abbandonato … siamo un po’ tutti colpevoli di questo sfacelo, non abbiamo compreso probabilmente le potenzialità, anche economiche di questo sito.
Per la verità negli anni passati, mi riferisco al 1991, un gruppo di ingegneri e architetti castellammaresi aveva fatto un progetto di rivalutazione e ristrutturazione del castello, ognuno con le proprie competenze e dividendosi i vari settori di studio.
Devo qui ringraziare l’ex sindaco, Nicola Rizzo, uno dei progettisti che, informato del nostro intento, ci ha messo a disposizione la documentazione in suo possesso. Ringrazio anche gli altri tecnici: i compianti arch. Camarda e arch. Ballatore e gli ingegneri Palmeri e Odisseo.
Un ringraziamento speciale va al Prof. Vincenzo Vitale che è riuscito a dare una spinta eccezionale alla conoscenza del castello. Chi meglio di lui poteva condurci per mano attraverso i cortili, le stanze, la scuola, la stazione dei carabinieri e tanto altro, visto che ha abitato e vissuto in questo luogo per tanti anni.
In ultimo un grazie lo merita un nostro arciprete, non più tra noi, padre Romano, perché è grazie a lui se possiamo ancora oggi ammirare in Chiesa Madre e al museo degli ori, gli affreschi settecenteschi di Domenico La Bruna, pittore trapanese del barocco siciliano. Con un delicato lavoro di recupero gli affreschi sono stati staccati dalle pareti della chiesa del castello, già pericolanti e protetti e conservati per poter essere ancora ammirati.
A condividere la nostra soddisfazione sono con noi gli assessori Giovanni D’Aguanno e Mariella Caleca, anche in rappresentanza del sindaco Fausto, assente per impegni istituzionali, perché la presentazione del plastico è cultura ma è anche cultura del turismo.
Ringrazio il presidente del Consiglio comunale Dott. Giuseppe Ancona, padrone di casa e auguro una veloce guarigione alla Sovrintendente ai Beni Culturali di Trapani, dott.ssa Mimma Fontana, che non è potuta essere presente.
Ringrazio il Prof. Giuseppe Vito Internicola, nostro socio onorario, che ci intratterrà sulla parte storica del sito ma anche per la funzione di garante storico nella realizzazione del plastico. A lui è stato demandato il compito di collocare nel tempo e nello spazio questo glorioso e importante sito.
Ma a Giuseppe Bosco va riconosciuto il merito, l’abilità, l’arte per aver impresso le emozioni di tutti noi nella materia inerte. Lui ci intratterrà sugli aspetti tecnici ed emotivi che lo hanno condotto lungo i due anni di lavoro sul plastico. La sua passione è a tutti nota e rappresenta una risorsa per la nostra Città. Quest’opera, infatti, ha l’ardire di andare oltre il tempo e per sempre custodirà la memoria storica del nostro territorio.
Grazie Giuseppe Bosco, grazie Prof. Internicola, il vostro lavoro di confronto e ricerca è un costante arricchimento del nostro patrimonio culturale. Grazie a tutti voi per il sostegno che continuate a dare alla nostra associazione.
Viva Castellammare del Golfo, viva la Kernos.
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